lunedì 9 marzo 2009

Preoccupazione su nuovo assetto orario materne

Gentile Assessore e gentili Dirigenti,

con la presente vi esprimo il mio dissenso e la mia preoccupazione per i cambiamenti da voi operati nell'organizzazione delle Scuole per l'infanzia.

L'estensione dell'orario, coperto dallo stesso organico, si tradurrà ovviamente nella RIDUZIONE A DUE ORE GIORNALIERE DI COMPRESENZA delle educatrici.
Io ho una figlia che il prossimo anno andrà alla scuola materna: mi chiedo veramente quale modello educativo e pedagogico faccia da riferimento a una variazione di una condizione (la possibilità per le educatrici di lavorare in gruppi ridotti), che è peraltro sottolineata e garantita nella Carta dei Servizi relativa alla scuola dell'infanzia.

Mi chiedo altresì le seguenti cose:
L'estensione dell'entrata fino a un'ora - come possiamo pensare che le educatrici possano gestire la classe, dovendo al contempo stare sulla porta. E' evidente che l'ora in questione si trasformerà in un'ora di abbandono della classe, con conseguenti problemi legati alla sicurezza, ma soprattutto con la possibilità concreta che alla fine dell'entrata, l'educatrice (sola!), dovrà passare un tempo abbondante nel semplice lavoro di ricondurre i bambini alla dimensione del gruppo strutturato.
Circola l'ipotesi di un aumento dei bambini per classe - nominalmente oggi ce ne sono 25. A quanti si vuole arrivare (da lasciare a una sola maestra per la maggior parte della giornata)?

L'imposizione della fine dell'inserimento entro il 30 settembre (senza che ancora si sappia tra l'altro la data d'inizio), oltre a costituire un'inaccettabile atto di prepotenza verso le famiglie, distrugge l'idea dell'inserimento come un momento di rispetto delle esigenze del bambino e della famiglia all'inizio di una nuova "avventura", ed è anche questo in aperto contrasto con quanto detto nella Carta dei Servizi.

La formazione delle classi secondo le scelte di orario, mi sembra andare contro alla consuetudine di formare le classi con attenzione ad altri elementi (di età, di genere, di provenienza culturale), che fino ad oggi sono stati alla base del tentativo di formare gruppi armonici e potenzialmente "evolutivi".

Al di là di tutto trovo riprovevole e inaccettabile il modo in cui ancora una volta vengono prese decisioni dall'alto, senza dare all'utenza TEMPI e modi di capire cosa l'Amministrazione si stia proponendo.
E' evidente che nella mancanza di dialogo, si crei da parte di noi genitori il legittimo sospetto che l'Amministrazione agisca secondo logiche del tutto aliene al benessere dei nostri figli e alla qualità dei servizi a loro offerti.

Resto in attesa di un vostro gentile riscontro
Distinti saluti

Marco Miragoli
Milano

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