venerdì 6 marzo 2009

critica alla riforma sulla scuola d'infanzia

Buongiorno,

 

 sono il papà di una bimba iscritta alla scuola d’infanzia di Porta Venezia e di un bimbo/bimba che tra 4 anni (posto che deve ancora nascere) avrà  l’età per frequentare la stessa o un’altra scuola del Comune.

 

Vi scrivo esternando il mio forte disagio verso la riorganizzazione della scuole d’infanzia, che è in procinto di attuazione.

 

Il motivo principe è la prospettiva di una riduzione della compresenza delle maestre in classi numerose come le attuali.

 

Non mi inoltro nel campo della pedagogia,  descrivendo le esigenze e le necessità dei bimbi che sono i soggetti fondamentali della scuola materna.

Per questo i veri esperti potranno esporle le giuste argomentazioni.

 

Ma credo che saremo d’accordo nell’affermare che una classe composta da almeno 25 bimbi, data in gestione ad  una sola maestra anche x soli pochi minuti,

“se non rappresenta una irrazionale pensata, poco ci manca”.

 

Se la necessità sottesa è la razionalizzazione dei costi nel ‘pubblico’,  il principio ispiratore è probabilmente corretto.

Ma ci sono casistiche che per definizione sono intoccabili, tra queste la scuola materna ne farte.

 

Come raccontavo ad alcuni genitori, avendo anche un figlio iscritto ad una scuola primaria privata, non posso accettare rimborsi sulla retta scolastica d’iscrizione, propri del ‘Buono Scuola’,

se per finanziare questa spesa la regione Lombardia deve sottrarre risorse ad ambiti scolastici, che come le ho scritto in precedenza, personalmente definisco ‘intoccabili’.

 

E’ una questione di coscienza e di etica, alle quali non si può e non si deve prescindere!

 

Ringrazio, certo di una vostra attenta riflessione.

 

Cordiali saluti

 

Fabio Barboni

 

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